«Le realtà che trovano posto nel nuovo distretto – prosegue Giannico – sono esponenti di spicco del panorama della ristorazione e permetteranno a questa zona di vivere un’ulteriore accelerazione dell’identità scelta per il progetto nel suo complesso. La filosofia meals del Milano Certosa District è infatti ispirata alle esperienze di città come Parigi, Copenaghen e New York, ma con un tocco di italianità, naturale per il vino, di ricerca e sperimentazione per il cibo, e con un’attenzione all’esperienza culinaria a tutto tondo».
Offerta meals in crescita da West Gate e Cascina Merlata
In fermento anche l’space West Gate di Thoughts, Milano innovation district, gestita da Cbre: il leder della consulenza immobiliare che affiancherà gruppo Lendlease, per la parte destinata a commercio e ristorazione. Il distretto, frutto di un vasto piano di rigenerazione urbana all’interno dell’ex space Expo 2015, si sviluppa nella parte a Nord-Ovest della città, su una superficie di 1 milione di mq, l’equivalente di circa 120 campi da calcio. Cbre si occuperà dello sviluppo della componente retail di West Gate, per verificare gli commonplace dei locali che andranno a ospitare ristorazione e vendita al dettaglio.
Non molto lontano, nel quartiere Cascina Merlata, è quasi operativo al 100% il centro commerciale Merlata Bloom di Nhood Italia, su 80 mila mq di superficie e 325 milioni di euro di investimento. L’alimentare e bevande conferma il suo ruolo di primo piano: il centro avrà 43 spazi ristorativi, tra i quali Martinucci Laboratory, un grande laboratorio artigiano di pasticceria e gelateria, un idea retailer che dalle località più belle della Puglia arriva finalmente a Milano; tra le altre insegne avremo anche RossoPomodoro, La Piadineria, Bun Burgers, Cioccolati Italiani, Fresco&Cimmino, le proposte del Gruppo Cremonini (RoadHouse, Calavera, Billy Tacos, Smokery), Ichi Station, Kebhouze, Macha Cafè, McDonald’s, Panino Giusto, Poke Home e Wagamama.
«Attraverso il meals&beverage, e il retail in generale – commenta Nhood – questo luogo diventa un attrattore sociale e generatore di placemaking. La ricchezza dell’offerta, infatti, è garanzia di attrattività e di apertura per accogliere le esigenze di un pubblico trasversale, non più solo nei canonici orari “da centro commerciale”, ma fin dalla prima colazione al eating e publish cena».