Fari accesi sul mondo della cucina e dei consumi fuori casa in occasione della Prima Giornata della Ristorazione italiana celebrata oggi 28 aprile in 5.500 locali in tutto il mondo grazie all’adesione di praticamente tutte le principali associazioni del settore.
L’evento di presentazione organizzato da Fipe-Confcommercio al ministero delle Imprese e del Made in Italy e a cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro Adolfo Urso e, in video collegamento, i ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del Turismo Daniela Santanchè, è stato un momento di riflessione sull’importanza del settore e sulle problematiche che ne limitano le potenzialità.
Il mondo del consumo meals&beverage fuori casa proprio nel momento della sua massima espansione è stato infatti colpito prima dalle restrizioni anti-Covid e poi dalla crisi delle materie prime e dell’energia, con il conseguente pericolo di un taglio dei consumi “voluttuari” da parte delle famiglie. Inoltre gli operatori devono affrontare ogni giorno le difficoltà derivanti dalla mancanza di normative e uffici di riferimento istituzionale advert oltre che un annoso problema di formazione e reperimento della manodopera.
Nel corso dell’evento, è stato presentato il Manifesto della Ristorazione italiana, proprio per superare queste difficoltà e cercare di dare slancio al settore; che comunque anche grazie alla spinta del turismo e alla voglia degli italiani di non rinunciare alla convivialità dopo un periodo di privazioni, sta tornando ai livelli pre pandemia con un valore aggiunto generato di 43,5 miliardi.
Il lancio del Manifesto, nel porre alcune premesse quali “la ristorazione è una formidabile leva economica del paese” ed è “espressione di un sistema imprenditoriale diffuso, pluralistico e inclusivo” impegna i firmatari a “difendere e promuovere” una serie di valori: “sostenibilità, innovazione, sicurezza e legalità e immagine della filiera agroalimentare italiana” che il settore rappresenta.
Il tutto “attraverso una costante attività di formazione per l’aggiornamento delle competenze sia degli imprenditori che dei dipendenti”, “la promozione di un’ampia cultura della responsabilità sociale d’impresa”, e inoltre “la piena applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro contrastando così gli effetti di concorrenza sleale tra le imprese, la riduzione delle tutele delle persone occupate e la dequalificazione dell’offerta”.
A firmare il manifesto oltre presidente di Fipe Stoppani sono stati i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria dalla Federazione Italiana Cuochi (Fic) agli Ambasciatori del Gusto, da Sluggish Meals a Italia a Tavola, e poi Identità Golose, Banco Alimentare, Le Soste, Unione Ristoranti Buon Ricordo, Jre (Jeunes Restaurateurs), Charming Italian Chef.