Icam Cioccolato ha chiuso il 2022 con un fatturato di 207,4 milioni di euro, in crescita del 10% sul 2021, e ha generato un valore aggiunto di 91,4 milioni (+11%), pari al 44,6% rispetto ai ricavi netti (in linea con il 44,1% nel 2021 e il 45,3% del 2020). L’aumento del giro d’affari ha riguardato sia il mercato domestico (+9,1%) sia quello estero (+8,1), con quest’ultimo – «particolarmente affezionato al cacao biologico e truthful commerce che Icam esporta in 73 Paesi», sottolinea una nota della società – che pesa per il 60% del totale.

Più nel dettaglio, i prodotti a marchio Vanini, Agostoni e Icam Skilled coprono il 47% del fatturato, «merito anche delle attività di advertising e comunicazione a supporto dello sviluppo del model, in particolare a sostegno delle tavolette e delle praline a marchio Vanini e della linea professionale Agostoni», dicono dalla società. Seguono «le non-public label presenti nella gran parte delle insegne della grande distribuzione italiana ed estera con il 37% e, infine, i prodotti semilavorati forniti all’industria dolciaria».

Secondo il monitoraggio dell’azienda – che occupa oltre 500 dipendenti e nel 2022 ha acquistato 27 mila tonnellate di fave di cacao – il mercato della grande distribuzione nel primo semestre 2022 ha mantenuto i prezzi stabili verso i consumatori finali; al contrario, il secondo semestre 2022 è stato contraddistinto in maniera più marcata da incrementi generalizzati con un deciso taglio della pressione promozionale.

«Nonostante un 2022 caratterizzato da fattori macroeconomici esterni che hanno generato instabilità sui mercati mondiali e inciso sul normale svolgimento delle attività e sui risultati economici della società, Icam è riuscita a mantenere un pattern in crescita grazie all’adozione di misure di revisione dei listini di vendita per far fronte allo sfavorevole situation congiunturale e advert un piano di contenimento dei costi di struttura – ha commentato il presidente della Spa Angelo Agostoni –. Il tutto ci ha consentito di perseguire un piano di sviluppo e di crescita sia nella gestione di enterprise sia nelle strategie di investimento, sempre nel pieno rispetto dei quattro principi cardine che guidano da oltre 75 anni il nostro agire e che sono al centro della nostra Company Identification: filiera, persone, ambiente e innovazione».

L’azienda, infatti, dal 2019 si è dotata di un bilancio di sostenibilità e dichiara di prestare «la massima attenzione a tutti i participant (produttori di zucchero, latte, vaniglia, frutta secca e altri ingredienti che contribuiscono alla realizzazione di ogni ricetta): questi ultimi possono entrare a far parte della filiera Icam solo dopo aver condiviso e firmato il codice etico dell’azienda, che nel 2021 ha raccolto il 100% dei fornitori di materie prime. Lo stesso codice è stato firmato anche dal 96% dei fornitori da cui Icam acquista il cacao».
Attenzione è stata rivolta anche «alla riduzione e sostituzione degli incarti non compostabili a favore di packaging inexperienced».

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