Rispetto a 5 anni fa, il 65,5% degli italiani dichiara di usare più spezie ed erbe aromatiche a tavola. Pepe nero, peperoncino e zafferano sono le spezie più popolari mentre rosmarino, prezzemolo e basilico restano le erbe aromatiche preferite. Ma c’è anche una forte affermazione dei sapori asiatici: nei prossimi 5 anni nelle dispense saranno sempre più presenti prodotti come lemongrass e cardamomo, oltre che dei già diffusi curcuma e curry.
Il tutto con un effetto sul enterprise del settore: nel 2022 i consumi in Italia si sono attestati su livelli superiori al pre-Covid, scontando però una contrazione del 4,7% su base annua rispetto a un periodo particolarmente positivo perché condizionato dal forte ritorno alla cucina casalinga durante la pandemia. Nel 2022 sono state vendute quasi 97 milioni di confezioni per un mercato che vale oltre 157 milioni di euro.
A fare il punto sul settore è l’indagine “Gli italiani, le spezie e le erbe aromatiche”, condotta da AstraRicerche per Cannamela, in occasione della 40esima edizione di MacFrut (la fiera internazionale dell’ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre) che ospiterà anche Spices & Herbs International Expo.
«La ricerca offre una panoramica molto interessante sul modo in cui cambiano i gusti degli italiani. Se oggi – afferma Fausta Fiumi, advertising & new enterprise director di Cannamela, parte del Gruppo Montenegro e chief del settore con una quota di mercato del 23,5% e oltre 58 milioni di euro di fatturato. – si conferma la passione per sapori più tipicamente mediterranei, cresce al contempo la predilezione per sapori più esotici. Altro dato significativo è quello sui driver di acquisto di spezie e aromi. Rispetto al passato notiamo infatti una maggiore sensibilità per qualità e certificazione delle materie prime».
Il 23,7% del campione intervistato, in particolare donne (29%) e 25-34enni (32%), afferma di utilizzare spezie ed erbe aromatiche ogni giorno; il 58% se ne serve abbastanza spesso, quasi ogni giorno. In questo caso, i più interessanti sono i 18-24enni, quindi la Gen Z, con il 64%, e i singles (63%), rispettivamente consumer che scelgono i prodotti in base alla qualità e alle materie prime (64%). A guidare le scelte di acquisto sono in primo luogo prezzo (40,2%) e provenienza delle materie prime (38,7%).