Quali sono i calici più adatti per servire vini rossi, bianchi o spumanti?
Chiariamo subito che il bicchiere dell’acqua (Tumbler) alto o basso che sia va bene per bere acqua, appunto, o piacevoli drink come ci insegna la grande scuola della mixology, molto ben rappresentata dai nostri barman in tutto il mondo. Ma è bandito per il servizio del vino!
Il vino si serve rigorosamente nel calice, ovvero il bicchiere alto, quello con lo stelo e si maneggia dallo stelo, appunto, non dalla coppa. La mano sulla coppa scalda il vino con un gesto orribile che lascia impronte sul vetro. Con l’aggravante del dito mignolo alzato il gesto entra su due piedi nel registro delle cafonate.
Ma quali sono i calici più adatti al servizio del vino? E soprattutto come sceglierli per uso domestico, advert esempio, senza accendere un mutuo? Anzitutto oggi le dimensioni più diffuse sono sufficientemente importanti da poter sostituire quasi sempre il decanter (bell’oggetto un po’costoso che utilizzo quasi mai).
Tuttavia la tipologia del bicchiere è fondamentale in quanto i vini hanno caratteristiche organolettiche differenti, quindi – a voler fare i bravi scolaretti – sarebbe meglio utilizzare quello più adatto per esaltarle appieno. I calici più indicati per il servizio dei vini bianchi non sono molto ampi, hanno una forma affusolata e lo stelo lungo che facilita la presa mantenendo la mano distante dalla coppa, così da evitare di scaldare il contenuto. Per degustare i vini rossi, invece, si utilizzano dimensioni più importanti poiché favoriscono una maggiore ossigenazione e ci permettono di percepire al meglio il bouquet aromatico. Le dimensioni – ovvero la capacità – e le forme dei calici, possono variare a seconda della struttura e dell’invecchiamento dei vini.