Tenera e incredibilmente saporita, la scottiglia è un piatto contadino che profuma di semplicità ed infanzia.
Tipico della regione Toscana, la preparazione di questo piatto prevede pochi passaggi ma ben strutturati: i tocchi di carne (solitamente si utilizzano solo cosce o petto di pollo) vengono rosolati in padella a fiamma alta, con uno spicchio d’aglio, in modo che i succhi della carne non vadano persi e mantengano la loro morbidezza; a parte il classico trito cipolla/carote/sedano aspetta solo di essere sfumato al vino e unito alla carne. È il brodo, insieme alle erbe aromatiche, a coronare l’intero piatto, lasciando al cuoco 2 ore di tempo libero perchè la cottura si ultimi a dovere.
La scottiglia può essere preparata sia nella versione bianca, qui riportata, che in quella al sugo, preparata con i pomodori a pezzettoni e il concentrato, per un gusto più intenso e corposo.
Che sia l’una o l’altra scelta, andranno servite entrambe nel classico coccetto di terracotta, accompagnate da due fette di pane abbrustolito e aromatizzato all’aglio.
La carne in scottiglia è un secondo piatto di origini contadine, la pietanza perfetta per essere consumata a cena, durante il weekend o per il pranzo della domenica. Tutta la tradizione e i segreti della nonna in un’unica ricetta.
Scottare le carni tagliate a dadi in una padella con olio e due spicchi di aglio.
A parte, far cuocere un trito di sedano, carota e cipolla, sfumando con il vino rosso e aggiungendo le erbe aromatiche (timo, rosmarino, salvia, nepitella o mentuccia).
Unire le carni al trito, con sale, pepe, peperoncino e la scorza di limone.
Coprire con il brodo e far cuocere lentamente per circa due ore, girando di tanto in tanto.
Servire con fette di pane tostato e, se piace, agliato e pepato.