Una grande retrospettiva dedicata a un mito della fotografia. È la mostra più ampia mai dedicata a Don McCullin quella visitabile al Palazzo Esposizioni di Roma dal 10 ottobre al 28 gennaio 2024. Dagli esordi al fronte a Cipro e in Vietnam, agli homeless e la sofferenza in giro per il mondo, fino alle nuove sperimentazioni dedicate all’impero romano ci sono tutte le fasi di McCullin, universalmente riconosciuto come uno dei più importanti fotografi e fotoreporter della storia. E prima di aprire le porte al pubblico, nella capitale l’autore, che proprio oggi, 9 ottobre, compie 88 anni, si è prestato a regalare una lezione di storia e una riflessione sui suoi 60 anni di carriera: “Da giovane andavo da un fronte all’altro, prima di capire che è la guerra sociale a essere più importante della guerra delle armi”, racconta. “Fotografare i soldati significa fare un’operazione da Hollywood, mentre le vittime di quella sofferenza sono le persone più deboli. Ed è dalla loro prospettiva che bisogna mettersi. Ma se continuano le guerre, e ciò che sta succedendo in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi mi fa vergognare perché la gente continua a morire, allora vuol dire che il mio lavoro di sessant’anni è stata una perdita di tempo”.

Di Gianvito Rutigliano

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