La Mozzarella di Bufala Campana è tra i prodotti più presenti nei menu dei ristoranti italiani. Secondo un recente studio, basato su un campione di 21.800 ristoranti, la Bufala Campana è presente nel 90% dei menu esaminati e l’acronimo “Dop” è riportato nel 46,5 per cento dei casi, come elemento distintivo rispetto a una mozzarella generica.
Il primato arriva dalla ricerca promossa da Afidop (l’associazione dei formaggi Dop e Igp italiani) e realizzata dalla società Griffeshield, che ha valutato l’entità e le modalità con cui i formaggi Dop sono riportati nei menu, dalla denominazione del prodotto al emblem fino alla stagionatura. Un dato che ci rivela l’importanza della presenza di un marchio Dop.
Il 40% dei consumatori italiani, infatti, è disposto a spendere dal 5 al 10 per cento in più per avere un prodotto certificato.
«Troppo spesso, purtroppo, la citazione del nostro prodotto nei menu dei ristoranti è solo uno specchietto per le allodole, con l’obiettivo di attirare soprattutto turisti, senza che in realtà venga servita una vera mozzarella Dop”, sottolinea il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.
Lo testimonia l’esito dell’operazione “E…state senza pensieri 2023”, condotta nei principali luoghi delle vacanze durante la stagione estiva appena conclusa. Dal lavoro svolto nelle città più famose di Italia, tra Capri, Ischia, Amalfi e Milano, sono emerse irregolarità nel 100% dei punti vendita controllati, con un sequestro di 150 chili di prodotti non a norma ed elevate sanzioni amministrative per 45mila euro.
«I risultati della ricerca e dei nostri controlli – sottolinea Saccani – testimoniano che i consumatori richiedono sempre di più i prodotti Dop, ma la risposta, purtroppo, in numerosi casi è solo scriverlo nei menu dei ristoranti. Ci sono le sigle, insomma, ma spesso non c’è il prodotto vero. Il nostro Paese sta vivendo un vero e proprio increase dei flussi turistici dall’estero e gli stranieri hanno voglia di assaggiare l’autentico Made in Italy. Proporre invece prodotti fake danneggia l’immagine non solo della Bufala Campana, ma più in generale del comparto agroalimentare che punta tutto sulla qualità. Il nostro Consorzio ha moltiplicato gli investimenti in vigilanza e continuerà a farlo, ma i controlli non potranno mai bastare. C’è bisogno di lavorare in rete con le istituzioni, tutti insieme per favorire la corretta informazione e la conoscenza dei prodotti autentici. In tal senso, un plauso va all’avvio dell’intesa tra Afidop e Fipe, che intende proprio puntare all’elaborazione di linee guida per promuovere le produzioni certificates all’interno dei menu dei pubblici esercizi, incentivandone il consumo».