Botta e risposta sul piano di rigenerazione dell’olivicoltura tra il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e la Regione Puglia. Il ministro nei giorni scorsi al query time alla Digicam aveva accusato: «Il Piano di rilancio dell’olivicoltura della Puglia, cardine dell’olivicoltura made in Italy, e per il quale il ministero ha stanziato 300 milioni di euro giace nei cassetti della Regione. Nonostante le molteplici richieste di delucidazioni sull’uso dei fondi non abbiamo ricevuto alcuna risposta». Dal ministero accuse pesanti sulla mancata attuazione delle misure per rilanciare l’olivicoltura pugliese gravemente danneggiata dalle condizioni meteo (con la siccità file degli ultimi due anni) e, soprattutto, dall’epidemia di Xylella fastidiosa.
Ma la risposta della Regione non si è fatta attendere. «Siamo onestamente dispiaciuti per le accuse del ministro – ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia –. Pochi minuti fa è giunta la comunicazione che il ministro ha delegato il sottosegretario La Pietra a un confronto che anche noi richiedevamo da tempo e che è stato solo ora fissato per il prossimo 8 giugno. Non si può dare fiato alle lamentele senza cognizione di causa. Dei soldi che ci sono stati messi a disposizione, solo una parte dei 300 milioni stanziati, abbiamo impegnato il 70% e già pagato il 40%. Altro che piano in un cassetto. Va inoltre aggiunto che questi 300 milioni quando saranno integralmente a disposizione serviranno a rigenerare appena il 10% dell’olivicoltura pugliese distrutta dalla Xylella fastidiosa. Dal confronto al ministero ci auguriamo venga chiarito come aiutare quell’altro 90%».
Ma il capitolo che riguarda la Puglia, principale regione produttrice e cuore della produzione di extravergine made in Italy, non esaurisce però le azioni di rilancio della produzione italiana.
«L’olio d’oliva è un comparto strategico del made in Italy – ha aggiunto Lollobrigida –.Abbiamo previsto interventi sia nella Pac che del Pnrr. Nel primo caso un sostegno accoppiato al reddito per gli olivicoltori che producono oli a indicazione geografica per il quale sono stanziati 12 milioni di euro l’anno fino 2027. Nel Piano strategico è previsto anche un ecoschema specifico con stanziamento annuo di 150 milioni. A queste risorse vanno aggiunti i 35 milioni dall’Ocm olio per le azioni degli operatori e i 100 milioni stanziati dal Pnrr per l’ammodernamento dei frantoi».
«Non ci siamo fermati qui – ha concluso Lollobrigida – stiamo lavorando sugli interventi a favore della ricomposizione fondiaria e per semplificare il pacchetto di imposte ipotecarie, catastali e di registro dei terreni. Vanno ricordati inoltre i 60 milioni di euro stanziati per adottare, nei reimpianti degli uliveti distrutti, varietà di ulivo resistenti alla Xylella in Puglia. Infine, allo studio un piano strategico nazionale dell’olivicoltura ma prima il riconoscimento dell’associazione interprofessionale unica che sarà l’interlocutore chiave per realizzare davvero un piano di rilancio del settore».