«Il buon andamento del 2023 registrato finora lascia ben sperare per il resto dell’anno e l’obiettivo è quello di recuperare il livello del giro d’affari precedente alla crisi iniziata con il Covid, non solo in termini nominali ma anche al netto dell’inflazione. Tuttavia il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito e lo stato di salute di bar e ristoranti non è buonissimo, perché sono ancora aperte le ferite lasciate delle chiusure durante la pandemia, con i debiti da ripagare per chi è rimasto aperto e gli utili che si sono assottigliati a causa di costi aumentati molto di più dei prezzi al consumo».

È la sintesi dello stato di salute del settore dei consumi fuori casa delineato per Food24 da Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio.

Il peso dell’effetto turismo

Iniziamo dagli aspetti positivi: secondo le elaborazioni della Federazione pubblici esercizi, il 2023 si chiuderà con una crescita compresa tra il 5 e il 10%, ma i dati del primo trimestre fanno presagire una ulteriore accelerazione: il fatturato è infatti cresciuto del 30% su base annua, anche se si tratta di un dato condizionato da un inizio di 2022 ancora condizionato dalla crisi pandemica.
La spinta arriva soprattutto dal turismo per cui si stimano 204 milioni di presenze, con arrivi soprattutto dall’estero.

«I ponti sono andati molto bene e sono tornati gli stranieri, anche se mancano i russi e gli asiatici – commenta Stoppani – e c’è ottimismo in prospettiva anche per le previsioni sul calo dell’inflazione. Chi ha resistito nel contenere gli aumenti dei listini lo ha fatto anche come investimento sulla ripresa, per non perdere clientela. Solo con un clima di fiducia, e fortunatamente questa sta crescendo, le famiglie spendono e le imprese investono».

«Solo con un clima di fiducia, e fortunatamente questa sta crescendo, le famiglie spendono e le imprese investono»

L’inflazione e i menu

Secondo il Centro Studi Fipe i prezzi advert aprile su base annua sono aumentati dal sono aumentati del 4,8% nei bar e del 6,1% nei ristoranti, al di sotto del tasso di inflazione generale dell’8,4 per cento.

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