La Commissione europea ha approvato, in base alle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato, il piano italiano da 910 milioni di euro, finanziato in parte dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, per lo sviluppo agroindustriale. Sarà attivo fino a superb 2029 e rivolto a sostenere «l’attuazione di grandi progetti di investimento strategici e innovativi».
Lo strumento prevede «la concessione di aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette e finanziamenti agevolati alle imprese attive nel settore agricolo che propongono progetti di investimento relativi alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli», specifica una nota della Commissione Ue.
I progetti che beneficeranno del regime dovranno andare «a migliorare l’orientamento al mercato, advert aumentare la competitività e a potenziare la ricerca, la tecnologia e la digitalizzazione del settore agroindustriale».
Si prevede che a beneficiarne saranno circa 500 aziende. L’importo dell’aiuto per beneficiario non supererà il 60% dei costi ammissibili e dipenderà dalle dimensioni dei beneficiari e dall’ubicazione del progetto, con tassi più elevati per le piccole imprese e per i progetti nelle aree economicamente svantaggiate ammissibili agli aiuti ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (le cosiddette aree “a”).
La Commissione ha riscontrato che il regime contribuisce agli obiettivi della politica agricola comune. Viene ritenuto «necessario e adeguato» per incoraggiare i relativi investimenti nel settore agricolo. E ha un effetto di incentivazione, in quanto i beneficiari non avrebbero effettuato gli investimenti senza il sostegno pubblico.