Un 2022 da report per l’industria del vetro. Le principali industrie del vetro italiane ed europee nonostante la crisi energetica hanno messo a segno efficiency molto optimistic (in media +30% negli utili), sostenute anche dai crediti di imposta e – soprattutto – dai forti incrementi dei listini applicati all’industria del vino (il costo delle bottiglie è rincarato in un anno di oltre il 70%).

Non vanno invece di pari passo i conti delle aziende vitivinicole italiane che devono invece fare i conti con un rallentamento delle vendite a scaffale (-7%) e costi di produzione alle stelle. Il risultato è un’erosione dei margini stimata attorno ai 900 milioni di euro.
Una situazione denunciata oggi dall’Unione italiana vini (Uiv) che col proprio home organ, il Corriere vinicolo, ha ricostruito l’andamento dei costi della bolletta energetica e del prezzo delle bottiglie di vetro degli ultimi due anni mettendo sotto la lente i bilanci di tre colossi europei del vetro attivi in Italia, O-I Glass, Verallia e Gruppo Zignago Vetro. Una situazione – sostengono all’Uiv – che prosegue in modo paradossale visto che in questi mesi stiamo assistendo alla progressiva riduzione dei costi energetici ma non a un rientro dei costi delle bottiglie di vetro.

«In piena crisi inflattiva e con un consumatore più attento – ha commentato il presidente dell’Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – la filiera produttivo-distributiva stringe ancora la cinghia, mentre altri continuano a veder crescere i profitti».
«Abbiamo assorbito tutti i costi e ora è a rischio la remunerazione dei soci», ha aggiunto il presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, Carlo Piccinini.

«Impennata dei costi energetici, rincari dei rottami e della logistica hanno influito in maniera rilevante anche sui bilanci dell’industria vetraria», ha risposto dal canto suo il presidente di Assovetro, Marco Ravasi, che però ora apre a possibili revisioni dei listini in un prossimo futuro.

Secondo l’analisi condotta per l’Unione italiana vini dal professore di Economia dell’impresa vitivinicola dell’Università di Verona, Luca Castagnetti, O-I Glass, una delle maggiori produttrici mondiali di bottiglie di vetro, ha realizzato nel segmento Europa un utile operativo di 488 milioni di dollari (+31,5% rispetto al 2021), con un’incidenza dei costi sui ricavi che è scesa sensibilmente negli ultimi 3 anni. Anche per il gruppo francese Verallia il 2022 è stato un anno di crescita importante, con i ricavi consolidati che sono passati da 2,7 a 3,4 miliardi di euro e un ebitda che dal 24,9% del 2022 vola a 29,2% nel primo trimestre di quest’anno. Bene, infine, anche il gruppo italiano Zignago Vetro, che ha chiuso l’anno con aumenti in doppia cifra: +30% i ricavi consolidati (640,8 milioni di euro), con un +44,3% per l’utile netto di Gruppo (86,6 milioni di euro).
Registrano i risultati migliori proprio le società del Gruppo dedicate al mondo del vino: la Zignago Vetro Spa, con un utile netto 2022 pari al 17,5% dei ricavi (period il 17,1% nel 2021), e la Vetri Speciali Spa, al 20,8% dei ricavi (contro il 16,2% nel 2021).

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