Alcuni lo definiscono ronzio, altri fastidioso rumore di fondo, altri ancora come uno strano ma piacevole rombo, si tratta dell’effetto acustico prodotto dai motori di alcune auto molto molto particolari ossia le monoposto della Formula E. Al di là delle impressioni assolutamente soggettive a livello di gusto, queste monoposto e questa competizione stanno rivoluzionando totalmente il mondo dell’automobilismo sportivo, ma nel bene o nel male?
Come in ogni vicenda ci sono aspetti positivi e alcuni negativi, i primi legati alla sostenibilità e i secondi legati alle dinamiche sportive. Non c’è dubbio che queste monoposto elettriche strizzino l’occhio all’ambiente, basti pensare che mediamente durante il gran premio di Formula 1 di Monza venivano disperse circa 12mila tonnellate di CO2 nell’ambiente mentre le monoposto elettriche non presentano questo tipo di problematica. Anche l’inquinamento acustico è molto ridotto, non a caso alcuni addetti ai lavori lo hanno definito come un ronzio il rumore delle monoposto, proprio perché molto silenzioso. In ultimo sfruttano per la loro propulsione energia rinnovabile e pulita. Di contro c’è un grande aspetto negativo che si spera possa essere metabolizzato a lungo andare; gli appassionati della Formula 1 e delle classiche monoposto non gradiscono, anzi ne disprezzano la mancanza di tradizione, di competitività, di serio interesse da parte del pubblico e soprattutto l’impersonalità, monoposto definite spesso tutte uguali e differenziate solo da un adesivo sul muso. Ma cerchiamo di capire meglio il fenomeno Formula E cosa porta in dote.
Proviamo a definire la Formula E in un concetto, scevri dal dare giudizi oggettivi ma semplici opinioni personali, questa nuova competizione potrebbe essere il connubio tra un’esigenza che si fa sempre più latente, la sostenibilità ambientale, e la chiamata al futuro che si fa sempre più insistente, le nuove frontiere della mobilità. Di fatti non è un mistero che il concetto di mobilità viaggi a gonfie vele verso l’elettrico integrale e tantomeno che l’ambiente abbia bisogno per la sua sopravvivenza di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Quale miglior sponsor per questo binomio di prospettive se non lo sport più amato dagli appassionati di automotive che prova ad adattarsi ad una nuova chiave di lettura, un nuovo stile di vita ed una nuova maniera di pensare la mobilità.
stefano cicchini influencer formula e
La FIA, Fédération Internationale de l’Automobile, ci crede davvero in questa nuova frontiera e ci crede a tal punto da aver organizzato una massiccia opera di digital marketing a supporto delle tradizionali forme di comunicazione pubblicitaria al fine di promuovere questo lato green dell’automobilismo e farne innamorare tutti gli appassionati. Noi abbiamo partecipato a questa campagna durante il gran premio romano del 18 aprile e adesso ve lo racconteremo!
Un’esperienza indimenticabile che ha condito un progetto sportivo di tutto rispetto, diversi influencer, blogger e youtuber erano presenti per documentare il dietro le quinte e la gara con degli spunti davvero interessanti. Briefing iniziale, strette di mano, giro nel paddock, saletta multimediale, gara nel simulatore, foto, chiacchierata con i piloti, prove libere, qualifiche, gara e premiazione; tutti momenti che abbiamo vissuto in prima persona e che hanno rappresentato una parentesi sportiva molto entusiasmante che non ha davvero nulla da invidiare alla Formula 1, una campagna che vuole coinvolgere quanti più appassionati possibile grazie alla bellezza dell’innovazione e delle sue idee avanguardiste sfruttando proprio il punto forte della rivoluzione digitale in atto, ovvero le piattaforme social.
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Griglia di partenza del gran premio di Formula E – Roma Eur
È vero, chi non era scettico in merito a questa versione elettrica della cara e vecchia Formula 1? Ma non vi resta che seguirla, viverla e capirla, cominciate da alcune di queste informazioni per sfatare quell’alone di tabù e di mistero che grava su questa nuova realtà:
· La Formula E è quanto di meno lontano dal pubblico esista, niente élite e nessun artificio particolare, di fatti le monoposto elettriche girano tra le strade delle città a stretto contatto con il pubblico che ogni giorno calca quelle stesse strade. Il tracciato cittadino è ricco di curve spettacolari, rettilinei e corridoi stretti.
· La Formula E è ricca di tradizione, infatti molti dei piloti sono professionisti e veterani della Formula 1, come Nick Heidfeld, Sebastien Buemi , Nelson Piquet Jr. e Lucas Di Grassi.
· Non è affatto vero che le monoposto di Formula E sono scarse, chiaramente non sono paragonabili in termini di potenza e velocità a quelle di F1 ma fanno comunque la loro figura, vantando velocità di oltre 230 km/h e raggiungendo in soli tre secondi la velocità di 100 km/h. Il divario si appiattisce sempre di più.
· La Formula E, grazie anche alla quota di novità che porta, è avvolta da un grande entusiasmo e curiosità, tant’è che il PRIX di Roma ha registrato il tutto esaurito.
Se il futuro della Formula E sarà analogo a quello della mobilità elettrica urbana allora sarà un futuro roseo destinato ad entrare nei cuori e negli annali di ogni appassionato di automobilismo. Del resto, il mondo sta guardando avanti, chi più e chi meno, ad un’idea di movimento che possa essere più sostenibile da ogni punto di vista, basti pensare ai grandi colossi dell’automotive che stanno poco a poco costruendo una gamma robusta e competitiva di auto elettriche. Il futuro chiama e noi siamo pronti a rispondere anche dalla prospettiva di uno sportivo, un cambio epocale in questo senso c’è stato anche nel calcio con l’introduzione della VAR, uno strumento digitale d’ausilio all’arbitro tanto criticato da tutti ma che si sta via via rivelando decisivo e benevolmente accettato da tifosi ed addetti ai lavori.
E della Formula 1 che ne sarà? Chi può dirlo, la leadership di questa competizione è forte di una radicalizzazione culturale impressionante e sarà difficile da soffiare via, tuttavia i tempi cambiano e chissà che la Formula E non possa rappresentare un giusto compromesso tra il cambiamento e la tradizione.
Il PRIX di Berlino di ieri che ha visto trionfare proprio il pilota tedesco Daniel Abt seguito dal compagno di squadra, Lucas Di Grassi (Audi Sport AbtSchaeffler), è stato un grande evento mediatico, oltre che sportivo, con la presenza tra i tanti di Emily Ratajkowsky pilota per un giorno e testimonial della gara. Un PRIX spettacolare e pieno di emozioni, tutto in 24h come da regola della Formula E, caratterizzato dalla doppietta sul podio di AUDI in un tracciato fantastico ricavato da un ex aeroporto dell’aeronautica militare tedesca. Abt ha distaccato nettamente il compagno di squadra Di Grassi di addirittura 6”758 in 45 giri di tracciato.
formula E griglia di partenza
Griglia di partenza del gran premio di Formula E – Roma Eur
Si potrebbe concludere con un’osservazione, essendo le monoposto poco personalizzabili dal punto di vista tecnico è molto più decisiva nella Formula E la capacità del pilota e diventano di conseguenza ancora più fondamentali le qualifiche. Il prossimo anno le monoposto vedranno raddoppiata la capacità della loro batteria e i piloti saranno in grado di sostenere un intero E-PRIX senza dover sostituire l’auto. C’è tanto da migliorare, tanto da imparare ma c’è davvero ancora tanto da dare in termini di spettacolo, sorprese ed emozioni, del resto cosa cambia se non il rombo di un motore ma quello che conta è l’adrenalina che una monoposto sfrecciante può dare. Al prossimo PRIX!
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6 thoughts on “FORMULA E: NUOVA FRONTIERA OPPURE UN FUOCO DI PAGLIA?

  1. Grazie per essere passato da me, vedo che oltre alle passioni (e lavoro) di cose fredde come computer ecc. ti piace la cucina. Almeno è una cosa viva e mutevole. Anch’io amo i viaggi, ma sono un po’ (?) negata per tutto quello di cui ti occupi. Ti ammiro per tutto quello che fai e mi intimidisci un po’, credimi. Ma se ti vuoi rilassare vieni accanto alla stufaeconomica, spero troverai qualche piatto interessante. ciao

  2. Caro Stefano,
    ti chiami come mio fratello e già questo mi fa sorridere Però mi chiedo – oltre ringraziarti per essere capitato sul mio piccolo blog – In che modo seguirmi possa implementare i le tuoi molteplici interessi.
    Ciao Stefi… e mentre ci siamo serena Pasqua O meglio ancora buona Pasquetta.

    shera 💃

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