È nata con cinque consorzi ma è subito salita a sette associati, e probabilmente altri ancora potranno aggiungersene, la nuova Unione dei consorzi di tutela dei vini a denominazione di origine di Puglia (in sigla Ucovip).

«È stato costituito davanti al notaio un consorzio di secondo grado, l’Ucovip – dichiara il presidente Novella Pastorelli – per riunire tutti i consorzi così come ne esistono in Veneto, Abruzzo e Marche. Inizialmente eravamo i cinque consorzi che in Puglia detengono il 90 per cento del vino certificato, ma sono stata subito contattata per le adesioni dai consorzi di Nardó e del Tavoliere delle Puglie».

A gettare le basi sono stati i massive, ovvero Primitivo di Manduria, che è il più grande ed é guidato dalla stessa Pastorelli, Salice Salentino, Castel del Monte, Brindisi-Squinzano e Gioia del Colle, consorzi ai quali è riconducibile una produzione di 420mila ettolitri. Ve ne sono altri, inoltre, più piccoli, come “Cacc Mmitte” di Lucera (Foggia), «che probabilmente aderiranno anch’essi. La base sociale, che è già cresciuta, è destinata prevedibilmente advert ampliarsi. Alla nice aderiranno tutti».

Una strategia unica sui problemi comuni

«Tra consorzio di primo e secondo grado – prosegue Pastorelli – le prerogative sono le stesse. Il consorzio di secondo grado ha più una funzione di valorizzazione, promozione e tutela delle denominazioni affiliate ed ha lo scopo di rappresentare quelli che sono tutti i problemi che accomunano i consorzi. Mi riferisco, nello specifico, alle rese, al prezzo delle uve, alla deroga sulle rese, alla distillazione di crisi».

Venendo all’attualità più recente, osserva Pastorelli, «per la questione europea che ha avuto a che fare con le etichette e la dicitura ”il vino nuoce gravemente alla salute”, un conto è parlare come presidente dei consorzi di Puglia, che ha una determinata valenza, altro é intervenire come presidente di una singola realtà».

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