A conquistare il primo posto tra i “50 Greatest” è il ristorante Central di Lima guidato da Virgilio Martinez e Pía Léon, che portano così il Perù e la cucina latinoamericana in vetta alla prestigiosa classifica internazionale 2023. Sul podio anche i ristoranti Disfrutar di Barcellona e Diverxo di Madrid.
Per la cucina italiana il miglior piazzamento anche in questa 21esima edizione lo conquista Lido 84 a Gardone Riviera (Brescia) con lo chef Riccardo Camanini, che sale dall’ottava alla settima posizione.
Il Reale di Niko Romito di Castel di Sangro scende invece di un gradino al 16esimo posto. Uliassi a Senigallia ottiene la posizione 34, mentre Le Calandre dei fratelli Alajmo, è in 41esima posizione, al fianco di Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa alla posizione numero 42 (period 19esimo nel 2022 e 18esimo nel 2021).
Un po’ di delusione quindi per l’Italia che resta senza new entry né sprint sorprendenti come quelli del 2022, quando aveva raggiunto posizioni importanti: Lido 84 si period piazzato a sorpresa ottavo, Le Calandre decimo e Uliassi – che period stata la migliore new entry – al 12esimo posto. Uscito giocoforza dalla classifica il St Hubertus di Norbert Nierderkofler (29esimo nel 2022, da quest’anno chiuso per ristrutturazione e dal futuro ancora incerto).
Enrico Bartolini con il Mudec è stata invece l’unica new entry italiana nelle posizioni dalla 51 alla 100, rese be aware a inizio giugno e dove gli chef europei sono stati solo quattro. Il 12 stelle Michelin ha debuttato in classifica all’85esimo posto.
Massimo Bottura, già numero uno al mondo nell’edizione del 2018 a New York, ha partecipato alla premiazione e ha postato sui social foto di gruppo tra star della cucina internazionale e selfie col pasticcere Jordi Roca del celebre Er Celler de Can Roca a Girona, e lo chef del ristorante Quique Dacosta a Dénia, in Spagna.
«The World’s 50 Greatest Eating places – scrive Bottura – è amicizia, condivisione, semplicemente stare insieme e divertirsi». L’Osteria Francescana di Bottura fa parte dei “The Better of the Greatest”, la prestigiosa lista che ha la particolarità di escludere dalla premiazione i vincitori delle edizioni precedenti. Il premio è promosso da S.Pellegrino & Acqua Panna e si basa sui voti di 1.080 esperti internazionali.
«Virgilio Martinez, Pía León e tutta la squadra del Central – commenta William Drew, Direttore dei contenuti di The World’s 50 Greatest Eating places – hanno aperto la strada alla valorizzazione degli ingredienti autoctoni attraverso i loro piatti innovativi e alla loro maestria nell’arte dell’accoglienza. Il loro impegno nella ricerca, nel rispetto del patrimonio nazionale e nella promozione della biodiversità unica del Perù non ha eguali».
Il Sudamerica rafforza così la sua posizione nella ristorazione mondiale, con nove ristoranti in totale presenti in classifica, tra cui due nuovi ingressi: il Kjolle di Pía León (28esimo) a Lima e l’El Chato (33esimo) a Bogotà.
Segue l’Asia con sette ristoranti, tra cui l’Odette a Singapore, nominato The Greatest Restaurant in Asia (14esimo). È la prima volta per due ristoranti di Dubai: il Trèsind Studio (11esimo) l’Orfali Bros Bistro (46esimo). Il Gin Mare Artwork of Hospitality award è stato assegnato al ristorante Alchemist di Copenhagen (quinto).
Pía Salazar del Nuema a Quito è la vincitrice del premio The World’s Greatest Pastry Chef. Al suo secondo anno, il Beronia World’s Greatest Sommelier Award è stato assegnato a Miguel Ángel Millán, sommelier del Diverxo di Madrid. L’ingresso più alto è del ristorante Desk di Bruno Verjus (decimo). L’Atomix (ottavo) ha vinto il premio Villa Massa Highest Climber ed è stato nominato miglior ristorante in Nord America.