La produzione dei vini delle Colline Teramane – una delle espressioni di miglior qualità del Montepulciano d’Abruzzo il cui Consorzio Docg conta 37 cantine affiliate e 172 ettari vitati – è arrivata a 600mila bottiglie: ancora una nicchia, ma che ha messo a segno un balzo 50% negli ultimi due anni.

Un’accelerazione che mette le radici in un lavoro portato avanti con costanza nel tempo e in cui – complice il successo del fratello maggiore Montepulciano d’Abruzzo Doc che proprio in questi giorni ha deciso di tagliare le rese – i produttori della denominazione Colline Teramane si sono impegnati nel posizionare la Docg advert un livello di alta qualità, anche attraverso scelte strategiche che hanno condotto un paziente lavoro di valorizzazione delle riserve.

Ipotizzando un valore commerciale medio di 15 euro a bottiglia si può stimare un giro d’affari al consumo – quasi esclusivamente in ristoranti ed enoteche – che si aggira sui 9 milioni di euro. All’export è destinato circa il 40% della produzione, ma anche se la quota sta crescendo si tratta di un mercato molto frammentato, che vede al primo posto i Paesi europei seguiti dagli Usa. Delle restanti bottiglie quasi l’80% non superano i confini regionali nonostante l’apprezzamento della critica.

L’accelerazione degli ultimi anni è stata anche aiutata dalla modifica del disciplinare di produzione, che ora permette di uscire sul mercato dopo un solo anno e senza passaggio in legno. «In questo modo è stato possibile intercettare un vino di qualità che già esisteva sul terroir ma non faceva legno. Per il passaggio in botti e maggior invecchiamento ci sono le riserve», spiega il presidente del Consorzio Enrico Cerulli Irelli, secondo il quale comunque il successo «è dovuto soprattutto all’impegno dei produttori che hanno voluto puntare sulla qualità, anche grazie all’ingresso di investitori che già possiedono cantine sia in Abruzzo con il Montepulciano Doc sia in altre zone d’Italia».

Un’altra modifica al disciplinare in approvazione prevede una crescita delle rese da 95 quintali per ettaro a 110. In questo modo le possibilità di espansione e di ulteriore crescita ci sono tutte rispetto ai 172 ettari oggi iscritti alla Docg. Dopo gli annunci dell’ultimo anno dovrebbe poi essere davvero vicino a concretizzarsi l’ingresso di Colline Teramane all’interno del Consorzio di secondo livello dei Vini d’Abruzzo, che dovrebbe comportare maggiori sinergie e forza nelle campagne promozionali.

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