«Non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un enterprise sostenibile nel lungo periodo. Ecco perché oggi siamo tristi nell’annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats». Così Manuele de Mattia (comunicazioni Uber Eats), scrive sul sito dell’azienda di Meals supply.
«Il nostro obiettivo principale è ora quello di fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti ed i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma. Nonostante questa difficile decisione vogliamo ribadire il nostro impegno verso l’Italia, che non intendiamo assolutamente abbandonare: questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante» prosegue.
«Il nostro viaggio con Uber Eats. -viene sottolineato- è iniziato a Milano nel 2016. Nel corso di questi sette anni abbiamo raggiunto oltre 6 0 (sessanta) città in tutte le regioni italiane, lavorando con migliaia di ristoranti companion che hanno potuto beneficiare dei nostri servizi per ampliare la loro clientela e le loro opportunità di enterprise, specie in periodi critici come quello dovuto al Covid. In questi sette anni migliaia di corrieri e supply partner- aggiunge UberEats- hanno avuto la possibilità di guadagnare attraverso la nostra app in modo facile e immediato».
«Il nostro obiettivo principale è ora- prosegue Uber Eats- quello di fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti ed i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma». «Nonostante- conclude Uber Eats- questa difficile decisione vogliamo ribadire il nostro impegno verso l’Italia, che non intendiamo assolutamente abbandonare, questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante».
Cgil: decisione grave, intervenga il ministero
«Uber Eats ha comunicato oggi la chiusura in Italia, con la conseguente perdita dell’occupazione nelle various attività dirette e indirette legate alla consegna del cibo. Una grave decisione motivata dal fatto che l’azienda non è riuscita a costruire sufficienti quote di mercato». Advert affermarlo, in una nota, la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, chiedendo che intervenga il ministero del Lavoro. «Chi lavorava per Uber – prosegue – si ritroverà in grave difficoltà, con la perdita dell’occupazione e del reddito. I lavoratori inquadrati come collaboratori occasionali e a partita Iva, che sono la forza lavoro utilizzata per la consegna del cibo, pur perdendo l’attività lavorativa non avranno diritto agli ammortizzatori sociali né advert alcun sostegno pubblico per un’eventuale ricollocazione. Oltre alle process riguardanti i dipendenti diretti, che se non ricollocati in altre attività avranno accesso quanto meno al sussidio di disoccupazione, occorre capire – sottolinea Re David – se e in che modo Uber Eats intende ridurre l’impatto di questa decisione improvvisa per l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori. Non è accettabile lasciare lavoratrici e lavoratori senza alcun reddito a partire dal prossimo mese».